venerdì 4 marzo 2011

Un certo tipo di letteratura e altri scritti

Ho provato qui in estrema sintesi a indicare un percorso che può portarci a ripensare ciò che intendiamo per letteratura alla luce della lezione del computing e delle Web Technologies.
Aggiungo qui qualche traccia di percorsi che ho esplorato. Testi che sul Web hanno trovato qualche lettore. E già qui sta un motivo di riflessione: è così importante, è forse indispensabile pubblicare un libro quando un numero significativo di persone si sono già avvicinati a testi che presentano il mio pensiero? Cosa aggiunge al valore di ciò che sostengo la pubblicazione sotto forma di libro?
Il primo scritto che segnalo è Un certo tipo di letteratura. Dove si mostra la contiguità tra letteratura, la narrazione, e ciò che si tende a chiamare oggi Knowledge Management. Parto da un folgorante, illuminante exergo di Ted Nelson, il gran visionario che negli anni '60 del secolo scorso pensò l'ipertesto -il resto come rete e non solo come sequenza-, pensò al supporto cartaceo come vincolo limitante, pensò alla letteratura come processo incessante. La frase -che è presumibilmente del 1981- sembra scritta oggi, e ci illumina sul presente:

Immaginate un’accessibilità e un entusiasmo nuovi, che possano schiodare la narcosi da video che oggi incombe sul Paese come una cappa di nebbia. Immaginate una nuova cultura libertaria dove spiegazioni alternative permettono a chiunque di scegliere l’approccio e il tracciato a lui più confacente; dove le idee siano accessibili e interessanti per chiunque, così che l’esperienza umana possa godere di una nuova libertà e di una nuova ricchezza; immaginate una rinascita della letteratura.
Ted H. Nelson, Literary Machines, 1981

Il secondo testo che propongo è La restituzione poetica. Qui metto in gioco lo 'sguardo etnografico' che mi ha guidato quando lavoravo come antropologo, sguardo con il quale poi, mi sono reso conto, ho continuato a guardare il mondo, da critico letterario, da analista di organizzazione, così come da poeta in prima persona. (Da questo sguardo del poeta, che è allo stesso tempo scienziato, nasce il mio interesse per Goethe, interesse di cui in questo blog trovate vari cenni).
Il terzo e il quarto testo connettono i miei ragionamenti sul futuro della letteratura -ovvero la letteratura come rete di testi che rimandano a testi che rimandano a testi...- con lo studio di una letteratura in particolare, o forse dovrei dire una meta-letteratura: la letteratura in lingua spagnola, e la lingua ad essa legata, nel loro continuo andirivieni tra due mondi, di qua e di là dall'Oceano, e andirivieni tra tempi diversi, ma in fondo compresenti: la lingua del 1500, la lingua del finire del Ventesimo Secolo. E' il tema a cui ho dedicato nel 1998 Viaggio letterario in America Latina, un saggio per lungo tempo inaccessibile, perché esaurito, ora di nuovo disponibile presso un diverso editore, ed anche accessibile in buona misura su Google Libri -ancora un esempio di come il libro oggetto limita l'accesso alla conoscenza, e di come invece il Web, in forma nuove, ripropone e allarga l'accesso. ristampato,