martedì 28 luglio 2009

I limiti dell'informazione

L'idea di informazione si fonda sulla centralità della circolazione. L'informazione sta nel canale, è misurata lungo il canale. Esiste lungo il canale: i dati viaggiano lungo il canale. Né la 'fonte' né il 'destinatario', hanno alcuna autorità sull'informazione.
L'arbitrarietà dei segni secondo Saussure, così come la poetica del messaggio di Jakobson si fondano sulla centralità dell'informazione. Anche Mc Luhan, il medium è il messaggio, sta su questa strada.
La costruzione di senso, secondo questo approccio, non sta nei soggetti, o nei luoghi da dove li dati provengono. Sta lei luoghi dove i dati, lungo il canale vengono filtrati dai gatekeeper, ovvero: vengono interpretati rispetto ad una chiave di lettura, e quindi intesi come informazione. Parlare di input e di output, in fondo, è ancora parlare di informazione e di canale. Input e output non sono che due manifestazioni del gatekeeping. Lì si realizza una transazione, un passaggio di stato, lì si decide 'cosa vuol dire' l'informazione. La transazione è una legittimazione operata dal gatekeeper.
Con tutto questo, siamo all'interno di un sistema, di una Gestalt, dove ciò che conta è l'equilibrio complessivo, il tutto. Le parti non sono che parte del tutto e non hanno in fondo identità. La loro identità è determinata dall'appartenenza al tutto.
Il Broadcasting, in questa luce, ci appare un modello semplificato del sistema inteso come totalità organizzata. L'antenna -come la garitta centrale nel Panopticon di Bentham- simboleggia l'idea centrale - non è ridondante ripetere qui il qualificativo: centrale. L'idea centrale è il controllo. Se il sistema è un sistema 'vivente' sarà più difficile da controllare, ma il tema del controllo resta al centro dell'attenzione.
Si guarda al canale, si vedono unità minime, pacchetti che lungo il canale viaggiano. Al centro dell'attenzione sta l'informazione che viaggia lungo il canale. Informazione che si vuole interpretabile attraverso un codice definito dal gatekeeper, codice del quale nulla sanno fonte e destinatario, codice sul quale fonte e destinatario non possono influire. misurabile, assoggettata a un controllo, letta in base a un criterio di codifica e di decodifica.
E' l'ottica che si può far risalire a Leibniz e Linneo, e e poi del Kant della Ragion pura, ottica che in tempi moderni rinasce come costrutto ingegneristico e statistico, “communication engineering”, l'ottica di Wiener e di Shannon, per i quali l'unica conoscenza praticabile è la mera informazione “a statistical theory of the amount of information in which the unit amount of information was that transmitted as a single decisions between equally probable alternatives”.
Ora ci appare chiaro che questa stessa ottica è stata assunta come propria, in nome della modernità, da semiologi, studiosi di mass media, linguisti.
In questa ottica, domina uno strumento: l'universal symbolism. Si cerca un linguaggio simbolico che permetta descrizioni a prova di equivoco. Boole, Frege, Russel e Wittgenstein in modi differenti percorrono questa strada. L'obiettivo è attingere il “calculus of reasoning”.
In questa ottica, si capisce come la ridondanza sia l'orrore, il peccato. L'occupazione dello spazio di circolazione lungo i canali deve essere razionalizzato. L'informazione che non corrisponde esattamente al criterio di giudizio previsto dalla codifica è intesa come priva di significato. Non le sarà quindi garantito l'accesso. Ovvero, l'accesso concesso all'informazione spuria è intesa come difetto del sistema. Si intende come obiettivo generale -prevalente rispetto all'interesse delle persone coinvolte nel gioco- l'eliminazione dei difetti. La qualità del sistema si misura statisticamente come diminuzione dei difetti. Qualità e difetti definiti tali non certo dalle persone coinvolte nel gioco, ma dai gatekeeper: ingegneri di telecomunicazioni organizzatori del lavoro (non importa se tayloristi o toyotisti), informatici orientati alla strutturazione delle informazioni, critici letterari ed editor interpreti del mainstream.
C'è spazio solo per l'informazione ben codificata all'ingresso del canale, non può che esistere che una informazione. Il resto è rumore, inutile occupazione di spazio. Non c'è spazio per varianze e scostamenti dalla norma. Per dire meglio: le manifestazioni della vita degli organismi viventi, i modi di essere, sono magari accettati, degni di essere conservati magari in una Wunderkammer, in un Cabient de Curiosités, ma in ogni caso intesi come devianza, scostamento dalla norma. Il trionfo del controllo, appunto.

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