“Be
There Here”
Headline
di una campagna pubblicitaria AT&T
"Nei
modello dei mezzi di comunicazione di massa, il messaggio procede
dalla posizione dell'emittente a quella del destinatario. Nella
comunicazione umana reale, invece, chi invia il messaggio, prima di
poter inviare qualcosa, non deve essere solo nella posizione
dell'emittente, ma anche in quella del destinatario".
Walter
J. Ong
"Immaginate
una accessibilità ed un entusiasmo nuovi, che possano schiodare
dalla narcosi da video che oggi incombe come una cappa di nebbia.
Immaginate una nuova cultura, dove spiegazioni alternative permettano
a ciascuno di scegliere il tracciato a lui più confacente, così che
l'esperienza umana possa godere di una nuova libertà e di una nuova
ricchezza."
Ted
Nelson
"Sta
avvenendo oggi una rivoluzione nella tecnologia della comunicazione,
una rivoluzione profonda come quella dell'invenzione della stampa."
Ithiel
de Sola Pool
"L'economia
del futuro non si baserà più sul possesso, ma sulle relazioni."
John
Perry Barlow
"Vivere
nell'era digitale significherà una sempre minore dipendenza
dall'essere in un determinato posto in un determinato momento, e
diventerà possibile trasmettere anche il posto."
Nicholas
Negroponte
Sul
rapporto tra oralità e scrittura, e sulla ‘nuova oralità’
legata all’uso di nuovi media, il principale riferimento è: Walter
J. Ong, Orality
and Literacy. The Technologizing of the Word,
London and New York, Methuen; trad. it. Oralità
e scrittura. Le tecnologie della parola,
Bologna, Il Mulino, 1986.
Sulla
rivoluzione epocale legata al superamento della concezione
tradizionale di 'testo' legata all'idea di 'libro stampato': Jay
David Bolter, Writing
Spaces. The computer Hypertext and The History of Writing,
Lawrence Erlbaum Associates, Hillsdale (N.J.), 1991.
Sulla
continuità tra la ‘nuova cultura’ degli anni sessanta e l’uso
libertario' delle tecnologie, sul 'nuovo modo di pensare' legato ad
un uso 'democratico' dell'informatica: Ted H. (Teodor Holm) Nelson,
Computer
Lib/Dream Machines,
1974, ora Seattle (Wash.), Microsoft Press, 1987;
Teodor
Holm Nelson, "A Vision of the Future", Publishers
Weekly,
23 novembre 1986. Sulla genesi dei concetti di 'ipertesto' e di Rete
delle Reti: Ted H. Nelson, Literary
Machines,
Swarthmore (Pa), 1981 (pubblicato in proprio). Trad. it. dell'ed.
1990: Literary
Machines 90.1,
Padova, Muzzio, 1992.
A proposito di Ted Nelson: Peter
Jackson, “Ted Nelson touch: Project Xanadu”, PC Magazine
(ed. inglese), July 1992. Jim Whitehead, “Orality and Hypertext: An
Interview whit Ted Nelson”, Cyberspace Report, 1966.
Ancora
sulla continuità tra la ‘nuova cultura’ degli anni sessanta e
l’uso libertario' delle tecnologie, in particolare sulle figure
degli hacker
(ed anche sulla storia del sistema telefonico negli USA), Bruce
Sterling, The
Hacker Crackdown. Law and Disorder on the Electronic Frontier,
1992; trad. it. Giro
di vite contro gli hacker. Legge e disordine sulla frontiera
elettronica,
Milano, Shake, 1993.
Sul
concetto di 'digitalizzazione delle informazioni': Nicholas
Negroponte, Being
Digital,
New York, Alfred A. Knopf, 1995; trad. it. Essere
digitali,
Milano, Sperling & Kupfer, 1995. (Raccolta di interventi apparsi
su Wired,
il mensile californiano che si presenta come ‘bibbia della cultura
digitale’. Gli eccessivi costi della versione on–line della
rivista, Hot
Wired,
hanno causato la crisi della casa editrice, ceduta nella primavera
1988 al Gruppo Condé Nast, editore di Vogue).
Sulla ‘nuova libertà’ offerta
dalle nuove tecnologie alle persone –che possono presentarsi sul
mondo virtuale della Rete coperti da maschere diverse– , vedi
Sherry Turkle, Life on the Screen: Identity in the Age of the
Internet, New York, Simon & Schuster, 1995
Ancora su Sherry
Turkle(psicanalista–semiologa americana cresciuta in Francia alla
scuola del decostruzionismo): Sherry Turkle, “Who am We”, Wired,
January 1996; Pamela McCorduck, “Sex, Lies and Avatars”, Wired,
April 1996 (profilo di Sherry Turkle).
Sulla
‘vita artificiale’ generata dal software: Claus Emmeche, The
Garden in the Machine. The Emerging Science of Artificial Life,
Princeton N. J., Princeton University Press, 1994; trad. it. Il
giardino delle macchine. La nuova scienza della vita artificiale,
Torino, Bollati Boringhieri, 1996.
Sulla
‘vita nel cyberspazio’ -–parola inventata agli inizi degli anni
ottanta dallo scrittore di fantascienza William Gibson(Neuromancer,
1984) vedi: Cyberspace.
First Steps,
Massachusetts Institute of Technology, 1991; trad. it. Cyberspace.
Primi passi nella realtà virtuale,
Padova, Muzzio, 1993. E: Douglas Rushkoff, Cyberia,
New York, Harper Collins, 1994; trad. it. Cyberia.
La vita tra le pieghe dell'iperspazio,
Milano, Urra, 1994.
L’idea
‘cyberspazio’, mondo apparente creato dalle tecnolgie delle
comunicazioni, luogo virtuale nel quale i soggetti si ‘incontrano’
per mezzo delle tecnologie digitali, era stata largamente anticipata:
basti citare il teorico situazionista francese Debord e lo scrittore
di fantascienza Philip Dick: Guy Debord, La
Societé du spectacle,
Paris, Lebovici, 1971; Commentaires
sur la Societé du spectacle,
Paris, Lebovici, 1988; trad. it. Commentari
sulla società dello spettacolo e La società dello spettacolo,
Milano, Sugarco, 1990. Philip K. Dick, Ubik,
1969; Roma, Fanucci, 1989.
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