Trovo molto misera la resa di Floridi: il suo dire: 'l'agire è ormai irrimediabilmente campo della macchina'. Floridi separa l'agire della macchina dall'umano pensare. Ma solo un'ottica forzatamente astratta come quella di Floridi può separare l'agire dal pensare, che sono due aspetti inscindibili dell'essere umano. Mi sembra che al contrario la 'situazione digitale' in cui viviamo, ci sfidi ad essere più umani. Non regalando l''agire' alla macchina, ma riscoprendolo come terreno possibile, ed anzi necessario per l'essere umano. (Luciano Floridi espone questa posizione nella conferenza doppia tenuta insieme a Federico Cabitza: è facile osservare, per lo spettatore o il lettore attento, la netta differenza tra la posizione di Floridi e quella di Cabitza).
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