Si legge in manuali di informatica che l'italiano istanziare è una aberrante traduzione dall'inglese to instance, e si dice che sarebbe più corretto, nella nostra lingua, parlare di classificazione. Fuorviati dalla convinzione che il sapere informatico è 'un'altra cosa', si perde la memoria filosofica, e si dimentica che l'inglese deriva dal latino.
Dalla radice indoeuropea sta- 'stare', in stare, 'stare vicino'. E anche 'star sopra', 'incombere', 'incalzare'. Vicinanza non solo spaziale, ma temporale: instans, 'ciò che accade ora'.
Istantia ci parla dunque di 'imminenza', 'domanda che insiste' (insistere: ancora 'stare sopra).
Il greco la parola era enstasis, usata anche nel senso di 'obiezione'. Di qui l'istantia della filosofia scolastica: 'obiezione alla tesi dell'avversario', 'contraddittorio', 'ragione addotta a sostegno della propria tesi'.
Bacone riprende il termine. Le tabulae instantiarum dispongono in modo ordinato il frutto della Natura. Ma sono tavole che hanno ancora molto a che fare con gli strumenti di decifrazione dei codici segreti, dei crittogrammi. Linneo va oltre. Nel suo Systema Naturae -siamo alla metà del 1700- si fa carico del compito immane di individuare univocamente ogni pianta, ogni animale, ogni minerale.
Tra il progetto di Linneo e l'approccio alla gestione delle informazioni che ci propone ancora oggi l'informatica non c'è soluzione di continuità. Il mondo è visto come sistema di classi gerarchicamente organizzato.
Conoscere, dunque, significa istanziare: attribuire gli oggetti, univocamente, ad una classe. Ogni oggetto è un'istanza della classe cui appartiene.
Nella classificazione linneiana l'uomo, con qualche motivo, sta vicino alla scimmia. Ma il limite del metodo linneiano, così comee della ragione kantiana, così come dell'informatica orientata a conservare solo informazioni strutturate, appare qui: considerare tecnicamente possibile una sola struttura. Di tutte le diverse chiavi di lettura che possono considerare vicini o lontani l'uomo alla scimmia, ci si costringe ad assumerne una ed una sola. Un solo codice, una sola struttura, una sola possibilità di istanziazione.
Dante ci mostra l'alternativa. “Da questa istanza può deliberarti/ esperïenza, se già mai la provi/ ch'esser suol fonte ai rivi di vostr'arti” (Paradiso, II, 94-96). Da questa obiezione -ma anche: da questo rigido criterio di lettura del mondo- può liberati l'esperienza, che è fonte di conoscenza. Si possono considerare vicini e lontani gli enti in base a criteri diversi. La diversità è ricchezza.
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B.giorno !
RispondiEliminasono finito sul suo blog / per caso come succede spesso / ho notato competenza e profondità / posso chiedere se quel libro di cui parla poi è stato pubblicato ? Vorrei tanto leggerlo / mi sto occupando di difendere un mio " brevetto " presso la Epo.
Saluti / spero di sentirla / le lascio il mio
indirizzo di posta /
sonodiagerola@gmail.com
Vincenzo Naclerio
Le faccio i miei complimenti per l'articolo e per il blog, davvero molto interessante. Concederò con piacere un po' del mio tempo libero per leggerlo.
RispondiEliminaMi unisco anch'io ai complimenti: cercavo il significato di una parola (istanziazione) e ho trovato un "microscosmo"! Grazie.
RispondiEliminaSalve
RispondiEliminavolevo complimentarmi, la sensazione di un respiro più largo e profondo rispetto ad un termine è qualcosa di splendido... tra l'altro, lo cercavo, instanziazione, perchè è un termine utilizzato dal prof. Sergio Salvatore all'Università del Salento e i significati si traducono poi in termini di intervento in maniera molto interessante!
Salve Francesco,
RispondiEliminagrazie della tua nota che mi è stata utile in un lavoro che sto facendo. Segnalo che "istanziazione" traduce in italiano l'inglese "instantiation" (nel senso da te bene evidenziato). Viene utilizzata p.es. in M.D.C. Larsen, Gospels Before the Book (2018).
Cordialmente,
Roberto Tondelli
Bella la lettura, non per tutti gli informatici (tanto meno per me).
RispondiEliminaMi pare però che manchi il punto di partenza, ovvero sapere quale azione indichiamo noi informatici con il termine "Istanziare".
La frase "istanziare l'oggetto di una classe" indica creare un elemento specifico e utilizzabile, nonché attivo , di un modello definito tramite ciò che in informatica si indica come classe.
Esempio classi è la differenza tra il progetto di un'auto (classe) e la sua realizzazione (istanziazione) concreta(oggetto).
Ammamt
RispondiEliminaTesto davvero utile, grazie!
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