Descrizione provvisoria, scritta il 18 agosto 2024, del seminario che terrò, salvo imprevisti, il 30 ottobre 2024 presso l'Università di Pisa, corso di laurea in Informatica Umanistica, nell'ambito del ciclo 'Seminari di cultura digitale'.
L'informatica umanistica è spesso intesa riduttivamente come versione 'leggera' dell'informatica, come studio e sviluppo di interfacce-utente, o come disciplina tesa a predisporre strumenti informatici per studiosi e ricercatori di ambito umanistico.
Invece, possiamo intendere l'informatica umanistica come lettura critica dell'informatica e della cultura digitale alla luce di chiavi di lettura di stampo umanistico.
Quest'ultimo modo di intendere l'informatica umanistica può essere ben esemplificato guardando alla filologia: disciplina volta a reperire, ricostruire e interpretare i testi e a mettere in luce tutto ciò che può favorirne la comprensione.
Certamente l'informatica umanistica supporta la filologia offrendo strumenti utili per l'edizione critica di testi. Ma allo stesso tempo la filologia propone spunti e mezzi per intendere il senso dell'informatica.
Nel seminario si prenderà quindi in esame una esemplare opposizione tra due approccia alla filologia.
L'opposizione tra il metodo di Lachmann e il metodo di Bédier introduce a interessanti domande generali attorno all'interrogativo: 'Che cosa è la letteratura?', ed ai ruoli dell'autore, del critico e del lettore.
E poi, in particolare, la differenza tra i due approcci invita a riflettere su come muti il concetto stesso di letteratura, e come mutino i ruoli di autore, critico e lettore, nel momento in cui i testi passano dall'essere appoggiati su codice cartaceo ad essere appoggiati su codice digitale.
E' possibile quindi compiere un ulteriore passaggio: il concetto di letteratura appare buono per intendere il senso del Word Wide Web.
Seguendo questa via l'opposizione tra l'ottica Lachmann e l'ottica di Bédier appare chiave di lettura che permette di distinguere fasci di aspetti differenti compresenti nella cultura digitale. Dal lato di Lachmann, per esempio, i modelli dei dati e gli algoritmi. Dal lato di Bédier, per esempio, il word processor; il Web nella sua versione originaria: un insieme di testi disponibili per sempre differenti connessioni; dal lato di Bédier, ancora, il motore di ricerca nella sua versione originaria: ricerca sul full text tramite puri operatori booleani.
Concetti, annotazione provvisoria
archetypus
textus receptus
emendatio
emendatio ope ingenii
authéntes, authentikós
auctor
Citazioni
"Au lieu de s'épuiser à la recherche des hypothétiques modèles perdus des chansons de geste, il faut les accepter telles qu'elles sont, dans les textes que nous avons […], il faut les aimer et tâcher de les comprendre pour ce qu'elles sont". Joseph Bédier, Les Légendes épiques (œuvre créative), Paris, 1908, vol. 4 (1913; 3e éd. 1929), p. 431
Bibliografia provvisoria e per ora disordinata
Juan Ruiz Archipreste de Hita, El libro del buen amor, testi manoscritti 1330, 1334, edizione di Joan Corminas, Madrid, 1967
Joseph Bédier, Les Légendes épiques (œuvre créative), Paris, 1908
Joseph Bédier, La vie de saint Alexis, poème du XIe siècle et renouvellements des XIIe, XIIIe et XIVe siècles, Paris, Franck, 1872
Alcuni degli argomenti vicini al tema del seminario esposti in questo stesso blog
Il Web è letteratura, la letteratura è il Web
Post con il tag Cosa è la letteratura
Post con il tag Come si scrive
Post con il tag Romanzo come baule
Ho assistito (purtroppo solo in parte) alla sua lezione. Ero in biblioteca fuori Pisa e la chat di Teams non funzionava, quindi le scrivo qui. È curioso e affascinante osservare la ricezione del metodo lachmanniano e di quello di Bédier nell'odierna cultura digitale: ha considerato anche sviluppi successivi della filologia, né strettamente bédieriani né strettamente lachmanniani, specialmente nella trattazione di tradizioni aperte, ove sia quindi impossibile individuare con agio un archetipo oppure un bon manuscrit?
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